Estate 1966. Per via di una serie di conferenze, Giuseppe Ungaretti è in Brasile, un luogo dove ha vissuto e a cui è particolarmente legato. Al termine di un incontro pubblico gli si avvicina Bruna Bianco, che gli dà alcune delle sue poesie. Comincia in questo modo una relazione che, a causa della distanza, si manterrà attraverso uno scambio epistoalre. Le quasi 400 lettere, conservate con cura dalla destinataria, raccontano la cronaca quotidiana di un amore impetuoso e prepotente, che riaccende nel poeta il desiderio di scrivere e dà inizio ad un nuovo slancio creativo.