Gianni Torres, nato in casa a Polignano a mare (Bari – Italia).
Tutti i lavori sono tinti di ironia, sentimento, poesia e originalità. Ha cominciato la sua carriera in radio a 16 anni e in seguito ha fondato la rivista Dilectus, oltre a lavorare come regista, redattore e produttore di grandi eventi culturali. Ha lavorato anche in televisione collaborando con Rai e Mediaset. Torres è riconosciuto per i suoi documentari d’autore che sono stati esibiti internazionalmente in diversi festival. I suoi lavori sono caratterizzati da un approccio unico e sensibile con cui esplora temi emozionanti che sorprendono il pubblico.
Antonieta Felmanas, ha dedicato la sua vita alle cause sociali. Sopravvissuta all’Olocausto è stata la prima presidente della UNIBES (União Brasileiro-Israelita do Bem-Estar Social), creata dalla fusione di tre istituzioni della comunità ebraica. Ha istituito Aldeia da Esperançanel CIAM e, 32 anni fa, ha cofondato l’Instituto Anchieta Grajaú, dove tuttora svolge il ruolo di consigliera. Il progetto, che assiste quotidianamente centinaia di bambini e famiglie, si ispira alla filosofia di Janusz Korczak ed è diventato un punto di riferimento in educazione, alimentazione e salute nella periferia di San Paolo. Con vasta esperienza nella produzione culturale internazionale, Antonieta è simbolo di resistenza, dialogo e impegno per la giustizia sociale.
Sarita Mucinic Sarue è professoressa e pedagoga dell’Universidade Mackenzie, con un master universitario in Estudos Judaicos all’USP e specialista in educazione da più di 30 anni. Coordina l’area di Educação e Cultura del Memorial do Holocausto de São Paulo, é voloontaria in laboratori di Cultura e Música Judaica e integra il Consiglio del Grupo Chaverim. Si è specializzata in Studi dell’Olocausto a Yad Vashem (Gerusalemme) ed è esperta in Janusz Korczak, medico e educadore che ha difeso i diritti dei bambini nel periodo anteriore alla Seconda Guerra Mondiale. È autrice di Vozes de paz em tempos de guerra (2015), Janusz Korczak – Uma vida em defesa da infância (2022), finalista del Prêmio Jabuti, e Tijolos do Bem (2024). Ha pubblicato diversi articoli e tiene conferenze sull’educazione giudaica, l’Olocausto e i diritti dei bambini.