Tratto dall’omonima opera teatrale (1888) di Eduardo
Scarpetta, racconta le vicende di Felice Sciosciammocca,
squattrinato divorziato della Napoli della fine dell’Ottocento,
che vive alla giornata facendo lo scrivano e condividendo
la casa con il figlio Peppiniello, la nuova compagna
Luisella, l’amico Pasquale, di professione fotografo
ambulante, con la moglie Concetta e la figlia Pupella.