Meriam Ibrahim Ishag, una giovane sudanese di religione
cristiana, è stata arrestata da un tribunale di Karthoum
dopo che un parente – un perfetto sconosciuto – l’aveva
denunciata con l’accusa di apostasia. Incarcerata incinta con
il figlio piccolo, in condizioni durissime, è stata condannata a
cento frustate per aver sposato un cristiano e alla morte per
impiccagione per aver rifiutato di abiurare. In catene, Meriam
ha dato alla luce sua figlia. Anche per quella bambina non
ha abbassato lo sguardo. Anche per lei non ha smesso di
lottare. E con lei ha lottato Antonella Napoli, la giornalista
italiana che ha portato il caso all’attenzione del mondo.